Nehemia capitolo 6
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6:1 OR quando Sanballat, e
Tobia, e Ghesem Arabo, e gli altri nostri nemici, ebbero inteso che io avea
riedificate le mura, e che non vi era restata alcuna rottura (quantunque fino
a quel tempo io non avessi poste le reggi alle porte), |
6:1 Or quando Samballat e Tobia e Ghescem, l’Arabo, e
gli altri nostri nemici ebbero udito che io avevo riedificate le mura e che
non v’era più rimasta alcuna breccia - quantunque allora io non avessi ancora
messe le imposte alle porte - |
6:1 Quando Samballat, Tobia
e Ghesem, l'Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo
ricostruito le mura e che non c'era più rimasta nessuna breccia, sebbene
allora non avessi ancora messo i battenti alle porte, |
6:1 Quando Sanballat, Tobiah
e Ghescem l'Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo ricostruito
le mura e che non vi era più
rimasta alcuna breccia (quantunque allora non avessi ancora messo i battenti
alle porte), |
6:2 Sanballat e Ghesem mi
mandarono a dire: Vieni, troviamci insieme in alcuna delle ville della valle
di Ono. Or essi macchinavano di farmi del male. |
6:2 Samballat e Ghescem mi mandarono a dire: ‘Vieni, e
troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono’. Or essi pensavano
a farmi del male. |
6:2 Samballat e Ghesem mi
mandarono a dire: «Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della
valle di Ono». Essi volevano farmi del male. |
6:2 Sanballat e Ghescem mi
mandarono a dire: «Vieni e troviamoci assieme in uno dei villaggi della
valle di Ono». Essi però pensavano di farmi del male. |
6:3 Ed io mandai loro de'
messi, per dir loro: Io fo una grande opera, e non posso andarvi;
perchè cesserebbe l'opera, tosto che io l'avrei lasciata, e sarei andato da
voi? |
6:3 E io inviai loro dei messi per dire: ‘Io sto
facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Perché il lavoro rimarrebb’egli
sospeso mentr’io lo lascerei per scendere da voi?’ |
6:3 Io mandai loro dei messaggeri
per dire: «Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro
rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi». |
6:3 Così io mandai loro dei
messaggeri a dire: «Sto facendo un grande lavoro e non posso scendere. Perché
si dovrebbe interrompere il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da
voi?». |
6:4 Ed essi mi mandarono a
dire la stessa cosa quattro volte; ed io feci loro la medesima risposta. |
6:4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa
cosa, e io risposi loro nello stesso modo. |
6:4 Quattro volte essi mandarono
a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo. |
6:4 Per ben quattro volte essi mi mandarono a
dire la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo. |
6:5 E Sanballat mi mandò il
suo servitore a dirmi la medesima cosa la quinta volta; e quel
servitore avea una lettera aperta in mano; |
6:5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa la
quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, |
6:5 Allora Samballat mi
mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che
aveva in mano una lettera aperta, |
6:5 Allora Sanballat mi
mandò il suo servo a dirmi la
stessa cosa per la quinta volta con in mano una lettera aperta, |
6:6 nella quale era
scritto: Ei s'intende fra queste genti, e Gasmu dice, che tu e i Giudei
deliberate di ribellarvi; e che perciò tu riedifichi le mura; e
secondo ciò che se ne dice, tu diventi lor re. |
6:6 nella quale stava scritto: ‘Corre voce fra queste
genti, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che
perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu diventeresti
loro re, |
6:6 nella quale stava
scritto: «Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l'afferma, che tu e i
Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e,
stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, |
6:6 nella quale stava scritto: «Corre voce fra le
nazioni, e Gashmu l'afferma, che tu
e i Giudei tramate di ribellarvi; perciò, secondo queste voci, tu stai ricostruendo le mura, per diventare il
loro re, |
6:7 Ed anche, che tu hai costituiti
de' profeti, per predicar di te in Gerusalemme, dicendo: Ei v'è un re
in Giuda. Or queste cose perverranno agli orecchi del re; ora dunque, vieni,
e prendiamo consiglio insieme. |
6:7 e avresti perfino stabiliti de’ profeti per far la
tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: - V’è un re in Giuda! - Or questi discorsi
saranno riferiti al re. Vieni dunque, e consultiamoci assieme’. |
6:7 e avresti perfino costituito
dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi
saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme». |
6:7 e avresti persino
stabilito dei profeti per fare la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo:
"C'è un re in Giuda!” Ora, queste cose saranno riferite al re. Perciò
vieni e consultiamoci assieme». |
6:8 Ma io gli mandai a
dire: Queste cose che tu dici non sono; ma tu le fingi da te stesso. |
6:8 Ma io gli feci rispondere: ‘Le cose non stanno come
tu dici, ma sei tu che le inventi!’ |
6:8 Io gli feci rispondere:
«Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!». |
6:8 Ma io gli mandai a
dire: «Le cose non stanno come tu vai dicendo, ma tu le inventi nella tua
stessa mente». |
6:9 Perciocchè essi tutti
ci spaventavano, dicendo: Le lor mani si rallenteranno, e lasceranno l'opera,
sì che non si farà. Ora dunque, o Dio, fortifica le mie mani. |
6:9 Perché tutta quella gente ci voleva impaurire e diceva:
‘Le loro mani si rilasseranno e il lavoro non si farà più’. Ma tu, o Dio, fortifica
ora le mie mani! |
6:9 Tutta quella gente voleva
impaurirci e diceva: «Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà più». Ma
ora, o Dio, fortificami! |
6:9 Tutta quella gente infatti voleva farci paura e diceva:
«Le loro mani lasceranno il lavoro che rimarrà incompiuto». Ora perciò, o DIO, fortifica le mie mani! |
6:10 Oltre a ciò, essendo
io entrato in casa di Semaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel,
il quale era rattenuto, egli mi disse: Riduciamoci insieme nella Casa
di Dio, dentro al Tempio, e serriamo le porte del Tempio; perciocchè coloro
vengono per ucciderti; e per questo effetto arriveranno di notte. |
6:10 Ed io andai a casa di Scemaia, figliuolo di Delaia,
figliuolo di Mehetabeel, che s’era quivi rinchiuso; ed egli mi disse: ‘Troviamoci
assieme nella casa di Dio, dentro al tempio, e chiudiamo le porte del tempio;
poiché coloro verranno ad ucciderti, e verranno a ucciderti di notte’. |
6:10 Io andai a casa di Semaia,
figlio di Delaia, figlio di Metabeel. Or egli se ne stava rinchiuso là. E mi
disse: «Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro il tempio; e chiudiamo
le porte del tempio; perché essi verranno a ucciderti, e verranno a ucciderti
di notte». |
6:10 Io andai allora a casa
di Scemaiah, figlio di Delaiah, figlio di Mehetabeel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: «Troviamoci assieme nella casa di DIO, dentro il
tempio, e chiudiamo le porte del tempio, perché verranno ad ucciderti; essi
verranno a ucciderti di notte». |
6:11 Ma io risposi: Un uomo
par mio fuggirebbe egli? e qual sarebbe il par mio ch'entrasse nel
Tempio, per salvar la sua vita? Io non vi entrerò. |
6:11 Ma io risposi: ‘Un uomo come me si dà egli alla
fuga? E un uomo qual son io potrebb’egli entrare nel tempio e vivere? No, io
non v’entrerò’. |
6:11 Ma io risposi: «Un
uomo come me si dà forse alla fuga? Un uomo come me potrebbe entrare nel
tempio e vivere? No, io non vi entrerò». |
6:11 Ma io risposi: «Può un
uomo come me darsi alla fuga? Potrebbe un uomo simile a me entrare nel tempio
per salvare la vita? No, io non entrerò». |
6:12 Ed io riconobbi che
Iddio non l'avea mandato; perciocchè avea pronunziata quella profezia contro
a me; e che Tobia e Sanballat gli davano pensione; |
6:12 E io compresi ch’ei non era mandato da Dio, ma avea
pronunziata quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat l’aveano
pagato. |
6:12 Io compresi che egli
non era mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia contro di me, perché
Tobia e Samballat lo avevano pagato. |
6:12 Compresi poi che DIO
non l'aveva mandato, ma aveva pronunciato quella
profezia contro di me, perché Tobiah e Sanballat l'avevano pagato. |
6:13 acciocchè fosse loro
pensionario, per fare che io mi spaventassi, e facessi così come egli
diceva, e commettessi peccato; onde avessero alcun soggetto di spargere
alcuna cattiva fama, per vituperarmi. |
6:13 E l’aveano pagato per impaurirmi e indurmi ad agire
a quel modo e a peccare, affin di aver materia da farmi una cattiva riputazione
e da coprirmi d’onta. |
6:13 Lo avevano pagato per
impaurirmi e spingermi ad agire a quel modo e a peccare, per avere un
precedente che mi causasse una cattiva reputazione e il disonore. |
6:13 Era stato pagato proprio per questo: per farmi paura e indurmi ad agire in quel modo e a
peccare, e così acquistare una cattiva fama e coprirmi di vergogna. |
6:14 Ricordati, o Dio mio,
di Tobia, e di Sanballat, secondo quest'opere di ciascun di loro. Ricordati
anche della profetessa Noadia, e degli altri profeti che hanno cercato di
spaventarmi. |
6:14 O mio Dio, ricordati di Tobia, di Samballat, e di
queste loro opere! Ricordati anche della profetessa Noadia e degli altri
profeti che han cercato di spaventarmi! |
6:14 O mio Dio, ricordati
di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricordati anche della
profetessa Noadia e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi! |
6:14 O mio DIO, ricordati di
Tobiah e di Sanballat, per queste loro opere, e anche della profetessa
Noadiah e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi! |
6:15 Or le mura furono finite
al venticinquesimo giorno di Elul, nello spazio di cinquantadue
giorni. |
6:15 Or le mura furon condotte a fine il venticinquesimo
giorno di Elul, in cinquantadue giorni. |
6:15 Le mura furono portate
a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. |
6:15 Or le mura furono
condotte a termine il venticinquesimo giorno
del mese di Elul, in cinquantadue giorni. |
6:16 E, quando tutti i
nostri nemici ebbero ciò inteso, e tutte le nazioni ch'erano
d'intorno a noi l'ebber veduto, si videro grandemente scaduti; e riconobbero
che quest'opera era stata fatta dall'Iddio nostro. |
6:16 E quando tutti i nostri nemici l’ebber saputo,
tutte le nazioni circonvicine furon prese da timore, e restarono grandemente
avvilite ai loro propri occhi perché riconobbero che quest’opera s’era
compiuta con l’aiuto del nostro Dio. |
6:16 E quando tutti i
nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni circostanti furono prese da
timore, e provarono una grande umiliazione perché riconobbero che questa
opera si era compiuta con l'aiuto del nostro Dio. |
6:16 Quando tutti i nostri
nemici lo vennero a sapere e tutte le nazioni che ci stavano attorno lo videro, si sentirono grandemente abbattuti, perché si
resero conto che quest'opera si era compiuta con l'aiuto del nostro DIO. |
6:17 A que' dì ancora andavano
e venivano lettere di molti notabili di Giuda a Tobia, e di esso a loro. |
6:17 In quei giorni, anche de’ notabili di Giuda mandavano
frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da Tobia, |
6:17 In quei giorni, anche
dei notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da
Tobia, |
6:17 In quei giorni anche i
notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobiah, e ne ricevevano da
Tobiah. |
6:18 Perciocchè molti in
Giuda erano in giuramento con lui; conciossiachè egli fosse
genero di Secania, figliuolo di Ara; e Iohanan, suo figliuolo, avea presa per
moglie la figliuola di Mesullam, figliuolo di Berechia. |
6:18 giacché molti in Giuda gli eran legati per giuramento
perch’egli era genero di Scecania figliuolo di Arah, e Johanan, suo
figliuolo, avea sposata la figliuola di Meshullam, figliuolo di Berekia. |
6:18 poiché molti in Giuda
gli erano legati per giuramento perché egli era genero di Secania figlio di
Ara, e Iocanan, suo figlio, aveva sposato la figlia di Mesullam, figlio di
Berechia. |
6:18 Molti in Giuda erano
infatti legati a lui con giuramento, perché egli era genero di Scekaniah
figlio di Arah, e suo figlio Jehohanan aveva sposato la figlia di Meshullam,
figlio di Berekiah. |
6:19 Ed anche in presenza
mia raccontavano le sue virtù, e gli palesavano i miei ragionamenti. E
Tobia mandava lettere per ispaventarmi. |
6:19 Essi dicevan del bene di lui perfino in presenza
mia, e gli riferivan le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi. |
6:19 Essi dicevano bene di
lui perfino in mia presenza, e gli riferivano le mie parole. E Tobia mandava
lettere per impaurirmi. |
6:19 Anche in mia presenza
parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. E Tobiah mandava
lettere per spaventarmi. |